Conchiglie #8 – American songwriters
Ci sono volte in cui basta davvero poco per restare inchiodati alla sedia. Non servono orchestre né amplificatori potentissimi. Non servono riflettori né effetti speciali. Bastano poche cose: un palco, qualche chitarra, il giusto accompagnamento e una voce che venga dritta da un’altra dimensione, per dar vita all’incanto.
Dave Matthews è nato a Johannesburg, in Sud Africa, ma è cresciuto nello stato di New York. È conosciuto prevalentemente per essere il leader della Dave Matthews Band, per la sua chitarra ritmica, per la sua voce stridente e ammaliante, per i suoi testi brillanti e sagaci. Ma forse, più di ogni altra cosa, è conosciuto per i suoi duetti con il chitarrista Tim Reynolds. Ascoltandolo, non è difficile capire il perché.
Tom Joad è il protagonista di Furore, capolavoro di John Steinbeck. Uno di tanti contadini che, negli anni Trenta, abbandonarono l’entroterra americano per cercare fortuna a Ovest, in California. Nel 1995 Bruce Springsteen – la voce dei diseredati, degli ultimi, dei disperati d’America – ne ha tratto un singolo e un album: The Ghost of Tom Joad. Del brano esiste anche un’esplosiva versione elettrica con Tom Morello, ma noi qui ci accontentiamo del Boss e della sua classe impareggiabile.
Free Falling è forse il pezzo più conosciuto di Tom Petty, il cantante dell’American dream che è scomparso meno di un mese fa, con i suoi cappelli da cowboy, i suoi gilet, il suo splendido repertorio. E che ha lasciato un vuoto terribile nel mondo della musica.
Free falling è stata interpretata in varie occasioni dal vivo da John Mayer, in una versione riarrangiata e straordinaria. Non potrebbe esserci modo migliore per dire addio al buon vecchio Tom.